Omfesa, Leganza e Luigi Taurino: “Via la politica dall’azienda. La manifestazione è stata un’occasione gettata al vento”

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di LUCIO LUSSI

Non si placa la polemica sulla manifestazione pro – Omfesa di sabato scorso. In soccorso della vice presidente della Provincia Simona Manca accorrono i consiglieri comunali di centrodestra Ernesto Leganza e Luigi Taurino. “Via la politica dalla delicata vicenda di Omfesa, condivisibile l’appello di Simona Manca”, dichiarano gli esponenti dell’opposizione a Palazzo Bianco in una nota.  

Leganza e Taurino rincarano la dose confermando la linea della vicepresidente della Provincia: “Purtroppo la manifestazione di sabato scorso è stata strumentalizzata politicamente  e quindi vanificata nei suoi propositi originari. Gli attacchi ingenerosi al prefetto Perrotta e al management e la scelta discutibile di emarginare la Provincia, hanno rivelato la strategia degli organizzatori di dare all’evento una precisa paternità politica. Esattamente quello che in questa crisi drammatica non serve. Ha ragione Simona Manca, allora, a dire che se la politica non uscirà da Omfesa, dove ha sempre trovato terreno fertile, l’azienda non avrà un futuro. Crediamo che la giornata di sabato sia stata un’occasione gettata al vento, non fosse altro che per il fatto di non essere riusciti ad ascoltare una minima ricetta per risolvere il problema di Omfesa e dei suoi lavoratori, nel mezzo di una lunga raffica di insulti e di parole inutilmente critiche. Con l’unica eccezione dell’intervento concreto e utile di Salvatore Giannetto. Ci aspettavamo indicazioni sul futuro dell’azienda, proposte di soluzioni, indicazioni costruttive, non l’omelia conclusiva di Giuseppe Taurino, di cui le famiglie degli operai non sanno che farsene. Stare dalla parte dei lavoratori in questo momento – concludono Leganza e Taurino – significa provare a individuare le soluzioni, non strumentalizzarne il dramma a fini politici”. 

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Omfesa, Alfonso Rampino: “Basta polemiche, lavoriamo in sinergia con lavoratori e sindacati”

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di LUCIO LUSSI

“Basta con le polemiche e i distinguo, l’Omfesa è un bene comune che possiamo salvare solo con il contributo di tutti”. A dichiararlo è il consigliere provinciale del Partito Democratico Alfonso Rampino, intervenuto con una nota nel dibattito politico-istituzionale seguito alla manifestazione di sabato.

“In questo momento così drammatico per l’azienda e soprattutto per i suoi lavoratori, è opportuno superare con spirito propositivo e generoso eventuali momenti di divisione per dare concretamente l’immagine di un territorio che in modo compatto è pronto a sostenere qualsiasi sforzo pur di far riaprire i cancelli dello stabilimento. La posta in gioco è alta, c’è in ballo il destino di quasi cento famiglie e non possiamo permetterci di subire l’ennesimo colpo, forse mortale, per l’economia non solo locale. OMFESA è un’azienda strategica per il Nord Salento e la manifestazione di sabato, così partecipata, con la presenza di autorità, sindaci e soprattutto di tanti cittadini ne è la conferma. Oggi, l’azione delle Istituzioni deve essere svolta, nel rispetto dei ruoli, in sinergia con i propositi dei lavoratori e delle OO.SS.. Deve essere un’azione orientata a creare le condizioni migliori per tentare di “resuscitare” un’azienda fallita, nonostante avesse in portafoglio commesse per milioni di euro. Non è più tempo, dunque, di sterili diatribe politiche né di inutili rivendicazioni. Di fronte alle prime proposte di discussione, già emerse in questi giorni, occorre un atteggiamento sobrio e responsabile: la possibilità di tramutare la mobilità in CIG straordinaria ed il tentativo di recuperare le commesse ad oggi revocate sono i primi obiettivi su cui concentrarci, per dare fiato a qualsiasi soluzione mirata ad individuare un soggetto imprenditoriale in grado di riaccendere la speranza non solo di quasi cento famiglie ma dell’intero territorio”.

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Omfesa, Vito Leone: “Ho suggerito l’idea della manifestazione ma non ho partecipato per il rischio di strumentalizzazioni”

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di LUCIO LUSSI

Prosegue la polemica sulla manifestazione pro Omfesa di sabato scorso. Dopo la nota di Simona Manca che parlava di strumentalizzazioni politiche e la replica di Giuseppe Taurino che invitava tutti gli attori istituzionali ad agire per il bene dell’azienda, è il turno del consigliere comunale Vito Leone che interviene nel dibattito con una nota pubblicata su Facebook.  “Sono stato io a suggerire la fiaccolata, ma non ho partecipato perchè erano evidenti i rischi di strumentalizzazione”.

Di seguito il testo completo della nota di Vito Leone

“Nonostante sia stato il sottoscritto a “suggerire” una fiaccolata per le vie del paese,idea sviluppata dall’Amminsitrazione e dalla RSU, non ho partecipato alla manifestazione di Sabato in quanto evidenti i rischi di strumentalizzazione così come, in questi mesi, non ho partecipato alle sagre della vanità accese con inutili interviste televisive e titoloni di giornale, così come non sono mai andato in Omfesa a chiedere il voto nè a piedi, nè in macchina nè in elicottero. Al contempo ho immediatamente redarguito il Sindaco sui rischi di una polemica assurda e pericolosa con S.E. il Prefetto di Lecce! La Omfesa e le famiglie dei Lavoratori hanno bisogno di serietà e non di inutili protagonismi”.

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Omfesa, Taurino a Simona Manca: “Mettiamoci a lavorare, occorre responsabilità e alto senso delle istituzioni”

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Di LUCIO LUSSI

Non si é fatta attendere la replica di Giuseppe Taurino alla vice Presidente della Provincia Simona Manca che aveva parlato di strumentalizzazione politica nell’ambito del corteo Omfesa.

Di seguito il comunicato del direttore generale dell’Arif Giuseppe Taurino.

Non si comprende il livore delle dichiarazioni della  Vice-Presidente della Provincia Simona Manca,  in un momento difficilissimo per la vita della città,  che nel dramma dei lavoratori OMFESA  si e’ quasi totalmente riconosciuta. Non ho bisogno di ruoli istituzionali per essere individuato come  interlocutore credibile dalle tre organizzazioni  sindacali CGIL, CISL, UIL e dai lavoratori, che mi hanno chiesto un saluto  alla fine della manifestazione. Vent’anni di impegno politico ed istituzionale mi hanno sempre visto protagonista delle vicende che hanno riguardato l’azienda OMFESA. Ho testimoniato il mio costante lavoro nel cercare interlocutori istituzionali credibili, a prescindere dal colore politico, per  creare il terreno fertile per la soluzione di problemi molto legati, negli ultimi anni,  ad una  gestione discutibile del management societario. Non lo diciamo per individuare un responsabile, tuttavia, se un’ azienda fallisce con trenta milioni di commesse in tasca,  la responsabilità non può essere né mia, né della FIOM. Occorre responsabilità ed alto senso delle Istituzioni, perché i ruoli che ricopriamo non sono un dono del cielo, ma un riconoscimento di un lavoro che si svolge nell’ interesse della comunità che rappresentiamo. Ora mettiamoci a lavorare, io lo farò come semplice cittadino con la mia storia, l’ esperienza e con la forza di chi crede che la battaglia in difesa dell’OMFESA sia difficile, ma doverosa da combattere. Facciamo nostro l’appello che ci viene dalle autorità religiose perché si operi nell’esclusivo interesse  dei lavoratori e delle loro famiglie. Valuteremo insieme tutti i percorsi da effettuare, perché tortuosa appare la strada che abbiamo davanti. Ci siamo riusciti in passato, ci riusciremo anche questa volta.

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Omfesa: monta la polemica. Manca: “Strumentalizzazione politica”

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di LUCIO LUSSI

Veleni e polemiche. Questo il primo strascico alla manifestazione sulla crisi di Omfesa.

Ad aizzare il fuoco ci pensa la  vice presidente della Provincia di Lecce Simona Manca con un duro attacco contro la strumentalizzazione politica della manifestazione.

“Ho partecipato con convinzione alla manifestazione – spiega – sia come rappresentante della Provincia di Lecce, sia come consigliere comunale di Trepuzzi in compagnia dei colleghi Ernesto Leganza e Luigi Taurino, dal momento che speravo servisse a tenere alta l’attenzione su questa crisi drammatica e a mettere a punto magari qualche tema utile a risolverla e ho quasi fatto finta di niente dinanzi alle prime avvisaglie di caratterizzazione politica del corteo proprio per salvaguardarne i propositi dichiarati. Ma, considerato quello che è successo, la coscienza mi obbliga a non tacere: è stata una manifestazione politica e quindi assolutamente irrispettosa di Omfesa e del futuro dei suoi lavoratori.

Ordita da qualche ex esponente politico e dalla Fiom Cgil – continua – la trama ha visto innanzitutto l’inspiegabile critica di una presunta scarsa incisività verso il prefetto Perrotta, già nella conferenza stampa di presentazione. Nonostante la storia di questi mesi dica che la Prefettura ha avuto il grande merito di consentire l’accordo per l’anticipo di alcuni crediti vantati da Omfesa verso Trenitalia, di costruire pazientemente il fronte di quelle banche che si erano dimostrate disposte a concedere liquidità per lo start-up, fronte che si è poi dissolto a causa delle vicende giudiziarie dell’azienda, di tentare infine un approccio con i curatori fallimentari per la costituzione di un tavolo tecnico. Secondo il medesimo disegno, è stata completamente ignorata la presenza della Provincia di Lecce alla manifestazione. Mentre la gran parte degli interventi si sono succeduti con parole di odio e di rancore verso il management, senza qualche accenno costruttivo al tema concreto del lavoro e alle possibili soluzioni al problema, se non da qualche serio sindacalista come Salvatore Giannetto. E nella trama c’è stato posto per gli ultras, addomesticati a intonare cori contro di me e a pretendere ad alta voce che scendessi dal palco, nel nome di una paternità politica della questione Omfesa. Infine, come ciliegina sulla torta, si è pensato di far chiudere il comizio conclusivo a Giuseppe Taurino, che oggi non ha alcun ruolo istituzionale, che è salito sul palco con la qualifica di “amico” invitato da un rappresentante della Fiom Cgil (suo braccio operativo nell’azienda), mentre i rappresentanti delle istituzioni venivano lasciati a bocca chiusa, e che, soprattutto, dal punto di vista politico è il maggiore responsabile della crisi di Omfesa.

Al netto dei trattamenti riservati alle persone e alle istituzioni e del clima di ostilità montato ad arte – conclude Simona Manca – qualcuno mi spieghi cosa è rimasto di  questa manifestazione. Qualcuno ne ha cannibalizzato lo spirito e i propositi e ai lavoratori, autentiche vittime della crisi, non è servita proprio a nulla, se non a incassare una solidarietà interessata. Coloro che come me hanno a cuore realmente le sorti di Omfesa e dei suoi lavoratori, sono rimasti interdetti. Se la politica non uscirà una volta per tutte da Omfesa, dove ha sempre trovato un comodo giaciglio, l’azienda non avrà mai un futuro”.

 

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Fallimento Omfesa: la rabbia degli operai per le strade di Trepuzzi

 

 

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di LUCIO LUSSI

Enorme partecipazione popolare al corteo organizzato a Trepuzzi contro la chiusura di Omfesa, le storiche officine meccaniche e ferroviarie.
Mesi di battaglie sindacali e tira e molla politici non hanno portato a nulla: è stato decretato il fallimento dell’azienda pur avendo in cantiere 30 milioni di euro di commesse.
Operai a casa e famiglie che vedono tingersi di contorni preoccupanti il proprio futuro.
Massima solidarietà agli operai è stata espressa da tutta la cittadinanza di Trepuzzi, intervenuta al corteo, e dagli esponenti politici locali.

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Di chi è la colpa del fallimento? I rumors che si sono levati dal corteo non lasciano adito a dubbi: le colpe sono dell’amministratore delegato Ennio de Leo e dei suoi dieci anni di gestione.
Secondo Salvatore Bergamo della Fiom CGIL le banche hanno ritirato la disponibilità ad erogare il prestito per colpa di De Leo: “I lavoratori non hanno alcuna colpa e il prestito è stato negato all’uomo (Ennio de Leo) e non all’azienda”.
Le critiche vengono rincarate da Maurizio Longo della CISL: “Durante la amministrazione di De Leo i pagamenti degli stipendi sono arrivati sempre a singhiozzo e in più De Leo non ha versato le trattenute sindacali e i contributi delle pensioni complementari sul Fondo Cometa”.
Insieme ad alcune mensilità pregresse, ancora non riscosse, gli operai starebbero attendendo anche una parte di TFR.
Sono tre i presupposti per il rilancio dell’azienda avanzati da Salvatore Giannetto della UIL: “recuperare le commesse perdute attraverso un congelamento delle stesse, trasformare la mobilità in cassa integrazione straordinaria per fallimento, organizzare task force e tavoli istituzionali di alto livello per trovare un imprenditore disposto a rilevare Omfesa”.

La manifestazione di sabato 20 aprile “ha rappresentato soltanto il punto di partenza nella vera lotta per la conquista del posto di lavoro”, dichiarano alcuni operai. A partire dai prossimi giorni, infatti, verranno organizzate altre iniziative “per il bene dell’azienda e dei lavoratori”.

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Il corteo ha attraversato le vie del paese per poi concludersi nei pressi di Largo Margherita con numerosi interventi dal palco: gli esponenti sindacali, Giuseppe Taurino,  una bambina nipote di un operaio Omfesa che ha ripercorso la storia della fabbrica, il figlio di un operaio in cassa integrazione e un pensionato operaio Omfesa fino al 2002.

Il quadro delineato è quello di una situazione drammatica che richiede un intervento immediato da parte della buona politica, chiamata in causa a salvare il destino dei lavoratori. Non c’è più spazio per i proclami e le belle parole, è giunto il tempo delle soluzioni concrete.

 

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Danneggiamento anfiteatro di via Salvemini: segnalato alla Procura un ventenne di Trepuzzi

ChiesaMadreTrepuzzi

Risolto l’enigma del danneggiamento delle vetrate di accesso dei locali tecnici asserviti all’anfiteatro di via Salvemini a Trepuzzi. I danni relativi alla rottura di 16 vetrate delle porte di ingresso della struttura comunali ammontano  a qualche migliaio di ieri.

Dopo accurate indagini svolte di concerto dalla Polizia Municipale e dalla locale stazione dei Carabinieri e grazie all’ausilio delle immagini del sistema di videosorveglianza installato nella zona, è stato possibile risalire all’autore del fatto, un ventenne del posto, segnalato alla Procura della Repubblica.
E’ quanto si apprende da un comunicato congiunto del sindaco di Trepuzzi Oronzo Valzano e del Comando di Polizia Municipale.

Sono ancora ignote le motivazioni del gesto, il giovane apparentemente senza motivo in data 13 marzo 2013 si è accanito con calci e pugni sulle vetrate a più riprese fino a causarne lo sfondamento, subito dopo si è introdotto in uno dei locali per poi uscirne dopo pochi minuti.

La Polizia Municipale sta intensificando i controlli atti a reprimere gli atti di vandalismo ai danni del patrimonio comunale e della segnaletica stradale con il monitoraggio attraverso apparati di video sorveglianza installati ormai in varie zone del paese e mediante appositi servizi atti a reprimere il fenomeno del vandalismo che causa ingenti costi dovuti ai ripristini che gravano sulle tasse pagate dai  cittadini. Ed è proprio ai cittadini che il Sindaco, l’Amministrazione Comunale e il Comando della Polizia Municipale fanno appello affinchè segnalino tempestivamente situazioni, atti e fatti che possano portare a reprimere atteggiamenti vandalici contro il patrimonio di tutti.

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Conversazioni su personaggi e avvenimenti trepuzzini: appuntamento l’11 e il 18 aprile

MANIFESTO

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Bande a sud: suoni tra due mari. A Trepuzzi dal 4 al 7 aprile

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Il 4 aprile a Trepuzzi riparte Bande a Sud, il Festival degli immaginari bandistici diretto dal M° Gioacchino Palma. L’iniziativa, promossa da Gal Valle della Cupa, Comune di Trepuzzi e Comitato Feste Patronali, giunge quest’anno alla sua seconda edizione e va in scena nel lungo week end subito dopo Pasqua, per la tradizionale festa della Madonna dei Miracoli.

 

Anche per questo mese di aprile si vuole contagiare la primavera salentina con la tradizione bandistica del nostro Meridione, mescolandola alle fanfare ed alle sonorità delle culture dell’Est europeo. Far riemergere ed esprimere la forza, il racconto, la poesia della banda e del suo immaginario e allo stesso tempo ospitare nuove realtà musicali che la reinterpretano in chiave contemporanea e meticcia, è una delle missioni di questo Festival, che grazie ad una grande sinergia di comunità e professionalità è riuscito, in tempi brevissimi, a ritagliarsi un posto di riguardo nel vasto panorama musicale del territorio pugliese.

 

Si comincia giovedì 4 aprile con la presentazione pubblica della II edizione del Festival, che si terrà a partire dalle 19.00 nell’Aula Consiliare del Comune di Trepuzzi.

Previsti gli interventi dei partner ed i saluti istituzionali e a seguire la presentazione dell’importante e ambizioso progetto-film Nomadi del pentagramma, che vuole raccontare le storie straordinarie di bandisti itineranti tra i paesaggi del Sud Italia, nell’arco di un’intera stagione concertistica.

Il progetto, ideato e diretto dalla giovane regista di origini pugliesi Monica Affatato, e prodotto da Cinefonie, intende narrare da un lato le storie di personaggi reali, musicisti e membri di diverse bande, dall’altro le riflessioni di storici, musicologi e antropologi che si sono occupati del fenomeno. La regista, presente all’incontro, dialogherà con Francesco Spada, responsabile del Museo degli Antichi strumenti musicali di Montemesola (Taranto) e raffinato conoscitore dell’universo bandistico pugliese. Sono previste proiezioni, estratte dal film documentario, e a seguire un rinfresco.

 

Venerdì 5 aprile  dal pomeriggio alla sera sarà una giornata di grande festa, per grandi e bambini. Si parte alle 16:30 sul Largo Margherita con la Mostra dell’antiquariato bandistico e musicale, il nuovo progetto che Bande a Sud rivolge alle scuole di Trepuzzi (Istituti comprensivi “Prof.Giuseppe Costantino Soz” e “Polo 2”), con la collaborazione quest’anno anche del Centro Montessori-Scuola Primaria Paritaria di Lecce. Il centro del paese si trasformerà in un coloratissimo e sonoro dedalo di banchetti sui quali i ragazzi esporranno oggetti rintracciati in casa o prestati loro dai nonni che raccontano in vari modi un’epoca passata legata al mondo della banda e della musica in generale.

Dalle 18:00 in poi i banchetti e la piazza intera si animeranno ancor di più con l’allegria e la musica  di sette scatenate bande musicali salentine, in scena: The Crazy Band, Popular Brass Band, Bluff, Microfanfara, Ensemble degli allievi del Polo 2,  Scognamiglio, Orchestra giovanile “La Cittadella Dei Ragazzi” (direttore: M° Giovanni Greco).

 

Sabato 6 aprile  la festa inizia al mattino con l’inaugurazione della tradizionale Fiera della Madonna dei Miracoli, i banchetti della mostra dell’antiquariato bandistico insieme  a quelli degli oggetti musicali e delle divise d’epoca curati, questi ultimi, dall’A.N.S.I. sezione Trepuzzi (e visitabili, presso Palazzo Guerrieri, fino a domenica). A partire dalle ore 8:00 fino a domenica sera, il Gran Concerto Bandistico Pugliese della Città di San Giorgio Jonico  diretto dal M° Anna Ciaccia percorrerà le vie del paese ed eseguirà i brani del suo repertorio in Cassarmonica.

 

Imperdibile l’appuntamento alle 21.00 con il concerto in Largo Margherita della MUNICIPALE BALCANICA, un caleidoscopio di sonorità che ha forti radici proprio nella tradizione bandistica meridionale ma che si contamina con la cultura dell’Europa dell’Est e non solo. Con dieci anni di carriera e più di 500 concerti in giro per il Mediterraneo, i ragazzi di Terlizzi, partiti dall’esperienza della banda del paese, hanno fatto della contaminazione e dell’integrazione la propria cifra poetica.

La rassegna di aprile si conclude nella giornata di domenica, con il proseguimento della tradizionale festa patronale, i suoi riti, le sue luci ed i suoi sapori.

“La festa inizia con la banda!” ritorna confrontandosi con le specificità del territorio, in una costante tensione ed apertura alle culture altre, alla creatività e alla sinergia con la comunità. Il motto è diventato uno spettacolo coinvolgente e poetico, una strada di condivisione da perseguire!

 

Tutto il programma nel dettaglio su

www.bandeasud.it

www.bandeasud.blogspot.it

www.facebook.com/Bandeasud

bandeasud@gmail.com

Info: 349.4256012

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Totem arriva a Trepuzzi: quattro le pagine dedicate alla nostra città

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Di LUCIO LUSSI

Totem diventa sempre di più il giornale del Nord Salento. Ad un anno dall’avvio dell’avventura editoriale, il periodico squinzanese arriva a Trepuzzi.

Dal mese di aprile, infatti, saranno quattro le pagine dedicate alla comunità trepuzzina: società, cultura, attualità, politica e sport, con un ampio corredo di fotografie utili per raccontare la realtà cittadina anche con le immagini.

Una sfida che ho accolto con entusiasmo e con una grande voglia di iniziare. Chiunque voglia collaborare è il benvenuto e nei prossimi numeri daremo vita con il vostro aiuto alla pagina degli auguri e dei saluti, con le fotografie che invierete alla redazione del giornale.

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